I saluti al sole sono una delle pratiche più conosciute dello yoga. Ogni tradizione ha la sua specifica sequenza di asana, ogni scuola il suo ritmo più o meno intenso…
Vi sarà capitato di eseguirne una serie più o meno lunga durante le lezioni, ma forse non avete mai avuto il piacere di farne 108 come la tradizione vuole.
108 è un numero mistico e magico nella tradizione yogica e induista per svariate ragioni. In numerologia l’1 è Dio, lo 0 è il vuoto, l’8 l’infinito. A livello energetico il nostro corpo è composto da 108 Nadi, i canali che trasportano l’energia fino al chakra del cuore. In Sanscrito, la lingua dello yoga, esistono 54 lettere maschile e 54 lettere femminili, che unite danno 108. La leggenda vuole che Shiva, dio della distruzione innovatrice, in un impeto di rabbia verso la sua amata Shakti, abbia distrutto il suo corpo e sparso i pezzi in 108 punti del mondo… E così via.
Questo vi fa capire quanto radicata sia la pratica dei saluti al sole. Al di là del significato del numero, fare una sequenza così lunga di asana fisse e ripetitive consente al corpo di arrivare in quel limbo critico in cui l’ego inizia a sussurrare al nostro orecchio “sei stanco fermati”.
La ritualità del gesto e la forza del respiro però permettono al cervello di spegnersi dagli input inutili entrando profondamente nella pratica. In questo modo i saluti al sole diventano una sequenza estremamente energizzante e purificante a livello fisico, mentale e sottile. Un vero viaggio all’interno dello yoga e di sé stessi. Un modo per conoscere i propri limiti e affrontarli ad ogni inspiro ed espiro.
E quando meno te lo aspetti l’ultimo saluto al sole, il 108, arriva quasi come una vera magia!